MOZART - Concerto In C Major K. 299 (297C)

Mozart riferì con entusiasmo a suo padre che il conte di Guines suonava il flauto in modo incomparabile, mentre sua figlia era magnifica all'arpa. Apparentemente non aveva riserve a scrivere un doppio concerto per questa insolita partitura a Parigi nel 1778, anche se aveva appena ammesso a suo padre che non sopportava il flauto. È sorprendente, quindi, che Mozart abbia prodotto un'opera singolare, abbastanza facilmente eseguibile. Potrebbe essere che per un motivo o per l'altro esagerasse le loro capacità tecniche quando descriveva i suoi committenti a suo padre? La situazione alla fonte è chiara: è sopravvissuto un autografo definitivo sotto ogni aspetto, che può essere incontestabilmente incluso in un'edizione moderna dell'Urtext, compresa la distinzione tra punto e linea staccato. Cadenze nella riduzione per pianoforte di Robert D. Levin